Cos’è e perché è importante usare il sale per lavastoviglie

Addio alone e residui! Ecco come e perché usare il sale per la lavastoviglie

Hai notato residui bianchi o aloni su poatti e bicchieri?

Se usi la lavastoviglie ogni giorno (o quasi), probabilmente hai già familiarità con i detersivi in pastiglie o gel, ma il sale per lavastoviglie è altrettanto importante. A volte, infatti, sembra un dettaglio secondario, qualcosa che si può tranquillamente ignorare. Eppure, questo piccolo accorgimento può fare una grande differenza in termini di efficienza, durata dell’elettrodomestico e – soprattutto – risultati di lavaggio. In questo articolo ti spieghiamo cos’è, a cosa serve e perché è così importante non dimenticarsene.

Sale per lavastoviglie: cos’è e a cosa serve

Il sale per lavastoviglie non è il classico sale da cucina, anche se a prima vista può sembrarlo. Si tratta di un tipo di sale speciale, molto più puro, privo di additivi come lo iodio o gli antiagglomeranti che si trovano comunemente nel sale alimentare. Il suo scopo principale è rigenerare la resina dell’addolcitore presente nella lavastoviglie, che serve a ridurre la durezza dell’acqua.

Perché è importante? Perché l’acqua “dura”, cioè ricca di calcare, può compromettere il funzionamento della lavastoviglie nel tempo e lasciare residui su piatti, bicchieri e stoviglie. Il calcare, se non controllato, si accumula sia nelle tubature interne sia sulle resistenze, peggiorando l’efficienza dei lavaggi e aumentando i consumi. Il sale evita tutto questo: mantiene pulito il circuito, protegge la macchina e contribuisce a risultati di lavaggio impeccabili. Insomma, è una piccola spesa che previene guai ben più grandi.

Come capire quando è il momento di aggiungere il sale per lavastoviglie

Molte lavastoviglie moderne ci semplificano la vita grazie a un’apposita spia luminosa che si accende quando il serbatoio del sale è vuoto. Se vedi una luce rossa o un simbolo con una “S” o una freccia che punta verso il basso, ecco il segnale: è ora di ricaricare.

Se, invece, il tuo modello non ha una spia dedicata, devi affidarti un po’ all’intuito e un po’ all’abitudine. In generale, una lavastoviglie usata quotidianamente ha bisogno di essere ricaricata con il sale ogni 3-4 settimane, ma la frequenza può variare in base alla durezza dell’acqua della tua zona. Un altro segnale da non ignorare? I bicchieri opachi, le stoviglie con residui bianchi o aloni: potrebbero indicare che l’acqua non viene più addolcita correttamente perché il serbatoio del sale è vuoto.

Per sapere con certezza quanta sia dura l’acqua di casa tua, puoi anche procurarti un test specifico (li vendono anche online a pochi euro), oppure consultare il sito del tuo gestore idrico. Alcune lavastoviglie permettono anche di regolare il livello di addolcimento dell’acqua in base alla zona: una funzione molto utile per ottimizzare l’uso del sale.

Dove mettere il sale nella lavastoviglie?

Aggiungere il sale nella lavastoviglie è un’operazione semplice, ma va fatta con attenzione. Di solito, il serbatoio si trova sul fondo della lavastoviglie, sotto il cestello inferiore. Basta estrarlo completamente per accedere al tappo del contenitore del sale, che va svitato.

Una volta aperto il tappo, puoi versare il sale direttamente all’interno dell’apposito comparto, aiutandoti magari con un imbuto per evitare sprechi. Se è la prima volta che lo riempi, può essere utile aggiungere anche un po’ d’acqua all’interno del serbatoio prima del sale, come indicato da molti produttori. Quando hai finito, richiudi bene il tappo: assicurati che sia sigillato per evitare che il sale si disperda nel vano lavaggio.

Un consiglio utile: non usare mai il sale da cucina! Oltre a non svolgere la funzione rigenerante correttamente, può contenere sostanze che danneggiano la macchina o la rendono meno efficiente. Investire in un buon sale specifico per lavastoviglie è la scelta più sicura, anche per le tasche, considerando che un sacchetto dura a lungo.

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